Messaggio al deputato Simonetta Rubinato, PD

20.04.2013 14:37

Riportiamo un messaggio di posta elettronica inviato al deputato PD Simonetta Rubinato , conosciuta recentemente a Trento, da parte di uno dei membri di Mezzolombardo Partecipa, Leonardo De Caro. 

 

Gentile Simonetta,

 
innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui ti scrivo ma sono stato occupatissimo e mi è mancata la necessaria calma per mettere insieme il messaggio che volevo mandarti, con le cose cose che volevo segnalarti.
 
una è questa: si tratta del testo di un articolo scritto da me e pubblicato su una rivista che si chiama "Appunti" edita qui a Mezzolombardo. ti copio il testo:
 
"Qualche giorno fa, parlando con alcuni colleghi insegnanti, in merito al comportamento degli allievi, qualcuno diceva: ma tutto sommato basta che non facciano chiasso, che non disturbino, che non sfascino la scuola. se qualcuno ascolta la musica con l'ipod, se manda qualche messaggino col telefonino, in fondo, se non disturba, non è un problema.

in quell'istante mi sono proiettato nel futuro ed ho visto queste persone a trenta-quaranta anni, in posti chiave della politica, delle istituzioni o del privato, operare e vivere con un atteggiamento minimalista, vale a dire limitarsi a non fare del male, a non dare fastidio ai colleghi, a non infrangere le leggi. ma è questo il nostro scopo? oppure vogliamo crescere i nostri figli nella consapevolezza che non basta rispettare le regole, ma bisogna fare. Bisogna inventare, studiare, risolvere i problemi, dare il proprio contributo alla crescita della società, dell'economia, del lavoro. bisogna mettersi in gioco, assumersi delle responsabilità, fare delle scelte. bisogna considerare il proprio posto, qualunque esso sia (a scuola come insegnanti o come alunni, in fabbrica come operaio o impiegato, nel lavoro autonomo) nella sua importanza: ognuno di noi è utile agli altri in quello che fa, sopratutto se lo fa bene, con competenza, con impegno, con amore. Questa consapevolezza è la chiave per affrontare qualsiasi situazione, per riuscire a dare il meglio di noi stessi.
Negli ultimi venti anni alle nostre coscienze è stato somministrato un fluido soporifero, emanato dai mass-media, che ci ha fatto sognare un paese dove tutto andava bene, dove non c'era crisi, che ciò che non andave bene era una pura invenzione di parti maligne della società: i giornalisti ed i magistrati. Esattamente come gli albanesi negli anni novanta, quando venivano attratti dal miraggio di un'Italia-Bengodi visto in tv, siamo stati ipnotizzati e indotti a vivere in una realtà inesistente. Il vantaggio rispetto agli albanesi è stato il non dover salire su un'imbarcazione.
nel futuro di una concezione del "basta che non", io vedo il presente: una classe dirigente inetta e ottusa, che pensa al proprio interesse, piuttosto che a quello collettivo, che invece le compete. "basta che non prendano le mazzette", "basta che non vadano a escort", "basta che non si azzuffino in parlamento" "basta che non aumentino le tasse"!!! ma che ne è del prendere decisioni, che ne è dell'emanare leggi per risolvere i problemi, che ne è delle politiche per la famiglia, del cercare di far riprendere l'economia???
che ne è della politica come servizio reso alla nazione??"

 
una segnalazione relativa ad una trasmissione radiofonica su Radio Due (per inciso la radio rai è l'unica vera ragione per cui ha senso pagare il canone rai) 
il nome di Claudio Sabelli Fioretti, per te prima sconosciuto, ora è noto per via delle preferenze come Presidente della Repubblica. mi permetto di consigliarti di farti invitare: tra il serio ed il faceto si dicono tante cose importanti... 
 
finisco col consigliarti questo video di Fabri Fibra:
 
e per il resto, ti prego fai qualcosa... fate qualcosa... io ho l'impressione che stiamo vivendo una guerra dove non ci sono morti e feriti, niente fucili ed armi ma disoccupati, cassintegrati, esodati ed altri orrori linguistici che in concreto sono l'annullamento della personalità, la morte interiore. ho l'impressione che sia in atto una strategia nuova: la conquista del territorio, del potere senza la forza e le armi ma attraverso una erosione dell'io collettivo, un silenzioso annientamento del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese, delle istituzioni che potrebbe renderci tutti schiavi della finanza. spero di sbagliarmi, ultimamente mi trovo spesso ad essere molto seccato quando ho ragione...
 
buon fine settimana, spero che rimarremo in contatto
Leon 

 

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